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L’aborto determina un aumento del rischio di cancro al seno?

No, è falso. Al momento non vi sono evidenze scientifiche conclusive circa l’associazione tra aborto ed aumento del rischio di cancro al seno.

LA SMENTITA DELLA SCIENZA

È stato ipotizzato che una gravidanza interrotta potrebbe aumentare il rischio per una donna di sviluppare cancro al seno, perché le cellule mammarie potrebbero proliferare senza andare successivamente incontro a differenziazione1. In letteratura sono stati pubblicati numerosi studi, generalmente caso-controllo, di qualità quindi non particolarmente elevata, che hanno fornito nel tempo risultati anche molto contraddittori rispetto la possibilità che gli aborti, specialmente indotti, potessero rappresentare un fattore di rischio per tumore della mammella1. Diversi autori nel tempo hanno condotto revisioni sistematiche della letteratura e meta-analisi mirate a valutare questa presunta associazione. Una meta-analisi pubblicata nel 1996 da Brind e colleghi mostrò un aumentato rischio di sviluppare tumore alla mammella in caso di storia di aborto indotto2. Tuttavia questo studio presentava diverse criticità metodologiche, dalla scadente definizione dei criteri adottati per la revisione della letteratura, alla qualità stessa di molti studi inclusi, la loro notevole eterogeneità3 e la totale assenza di applicazione, da parte degli autori dello studio, di qualsivoglia metodologia volta a quantificarla.

Uno studio particolarmente rilevante, per qualità metodologica e casistica riportata (intera popolazione femminile danese nata dal 1 aprile 1935 al 31 marzo 1978!) ha chiaramente dimostrato l’assenza di associazione fra aborto indotto, cioè non spontaneo, e rischio di sviluppare cancro al seno1. Un importante studio britannico pubblicato nel 2006, condotto su oltre 200.000 pazienti non ha mostrato alcuna associazione tra aborto (tanto spontaneo, quanto indotto) e rischio di sviluppare tumore al seno4, così come una nuova e più aggiornata meta-analisi non ha portato a risultati tanto diversi. Tuttavia una analisi di sottogruppo ha evidenziato un possibile incremento del rischio di sviluppare tumore al seno per le donne pluripare, sebbene gli autori concludessero evidenziando diverse limitazioni insite nella loro meta-analisi, tra cui la carenza di studi di alta qualità scientifica condotti in materia5. In definitiva, non esiste ad oggi una chiara evidenza circa la possibilità che gli aborti possano aumentare significativamente il rischio di tumore della mammella e le evidenze scientifiche al momento disponibili presentano risultati contrastanti. Va sottolineato che almeno due fra gli studi metodologicamente più solidi condotti in materia sembrerebbero escludere questa associazione1,4.

Referenze bibliografiche

  1. Melbye M, et al. Induced abortion and the risk of breast cancer. New Eng J Med 1997; 336(2):81-85.
  2. Brind J, et al. Induced abortion as an independent risk factor for breast cancer: a comprehensive review and meta-analysis. J Epidemiol Community Health 1996;50:481-96.
  3. Blettner M, et al. Letter to the Editor regarding “Induced abortion as an independent risk factor for breast cancer”. J Epidemiol Community Health 1997; 51:465-468.
  4. Reeves GK, et al. Breast cancer risk in relation to abortion: Results from the EPIC study. Int J Cancer. 2006;119(7):1741-5.
  5. Deng Y, et al. Induced abortion and breast cancer. An updated meta-analysis. Medicine (2018) 97:3(e9613)